Sciopero! Si fermano i riders di Uber Eats a Glasgow

Lo scorso 10 settembre i riders di Uber Eats hanno scioperato a Glasgow. Alle 15 di lunedì, gridando “Sciopero! Sciopero! Strike!” e “Quattro sterline per consegna! “, brandendo una «cacofonia di insegne fatte in casa» e con una colonna sonora di musica legata alla bicicletta, i corrieri hanno iniziato a riunirsi fuori dall’ufficio di Uber a Glasgow in Buchanan Street, una via pedonale della città centro.

Uber Eats applica una paga differenziata: un fisso, pari a £ 2.80 e una parte variabile, definita ‘boost’. La “spinta” varia a seconda dell’orario e in base alle diverse aree della città. Funziona come un incentivo a far sì che i corrieri coprano le zone più tranquille della città o quelle più periferiche.

Inutile a dirsi che la paga mensile – risultato di questo modello retributivo – è insufficiente a mantenersi in una città come quella di Glasgow. Un mese fa, Uber Eats aveva promesso aumenti di £ 1,3 o più (circa il 30% in più rispetto alla paga base), ma dopo un risultato finanziario pessimo nel Q1 2018 (-404 milioni di dollari), si è rimangiata tutto.

I riders hanno così cominciato a dare segni di insofferenza, sfociati nella protesta del 10 settembre. I ciclo-fattorini sono stati sostenuti dal gruppo Couriers network Glasgow e dal sindacato Industrial Workers of the World (IWW).

Glasgow è stata solo l’ultima di altre quattro città in cui si sono verificati scioperi. Dopo l’estate sono scesi in piazza i corrieri a Londra, Plymouth, Southampton, Cardiff e quindi Glasgow.

Leggete tutto il racconto di Stan Mills su http://notesfrombelow.org/article/glasgow-couriers-strike.