IWGB, il sindacato di base inglese, ha spuntato un’interessante vittoria contro Deliveroo davanti all’Alta Corte inglese. IWGB ha ottenuto una nuova discussione intorno al parere del Central Arbitration Committee (CAC) che lo scorso novembre aveva dato ragione alla società negando i diritti di salario minimo, malattia pagata e ferie ai quindicimila fattorini inglesi. Quella pronuncia diceva che i riders erano ‘indipendent contractors’ perché avevano il diritto di farsi sostituire nel turno.
La messa in discussione di quella pronuncia ha aperto un dibattito che interessa persino le associazioni dei professionisti indipendenti e dei lavoratori autonomi, come IPSE, il cui direttore Simon McVicker si è rivolto direttamente al governo sostenendo la necessità di una definizione statutaria di lavoro autonomo. L’incertezza, infatti, costa troppo. Soprattutto se lasciata a percorsi giudiziari dispendiosi in termini di tempo.
McVicker ha ricordato al governo che la definizione di lavoro autonomo trae fondamento su quattro elementi: autonomia nel lavoro; controllo sulle modalità del lavoro; assunzione del rischio d’impresa; grado di indipendenza dai clienti. IPSE vede positivamente una pronuncia dell’Alta Corte sulla materia, in modo tale da fare chiarezza definitivamente.
Nel mentre, Frank Field, presidente della commissione lavoro e deputato del Labour Party, ha aperto un’inchiesta parlamentare sulle retribuzioni e sulle condizioni lavorative dei gig workers di Deliveroo. L’inchiesta di Field arriva in un crocevia di procedimenti giudiziari contro le società di food delivery.
Oltre all’azione lanciata da IWGB, che con il crowdfunding ha raccolto ormai 23 mila sterline, anche lo studio legale Leigh Day porterà in tribunale le richieste di altri venti fattorini di Deliveroo nel corso di questo mese.
Insomma, si apre un periodo decisivo per Deliveroo e la Gig Economy nel Regno Unito.