L’appuntamento è a Bologna, presso il Làbas Occupato, domenica dalle ore 10,30, per l’assemblea transnazionale dei riders organizzata dal gruppo Riders Union Bologna. Noi di Possibile saremo presenti con una delegazione e racconteremo dalle colonne di Giusta Paga l’evolversi della discussione.
Va da sé che l’occasione arriva al momento più opportuno: dopo la sentenza di Torino e in seguito al primo accordo collettivo fra una start-up, HILFR, piattaforma danese per la richiesta di servizi di pulizia a casa, e il sindacato di categoria 3F, l’attenzione verso le condizioni lavorative della Gig Economy sta raggiungendo il suo apice.
A Bologna, intanto, il movimentismo dei ciclo-fattorini è stato ascoltato dall’amministrazione comunale e dai sindacati con i quali ha avviato un percorso istituzionale avente la finalità di scrivere una carta dei diritti di tutti i lavoratori del settore food delivery. E per la prima volta dall’inizio di questa battaglia si parla di tutele e di salario minimo (o equo compenso).
Rivendicazioni simili sono state portate dal gruppo Deliverunion di Berlino direttamente nella sede di Deliveroo con una petizione firmata da centocinquanta riders della capitale tedesca. Le firme sono state consegnate lo scorso venerdì, dando tempo sino ad oggi per aprire una disucssione nel merito.
Le richieste riguardano:
- il ricevimento di una paga anche per il tempo di attesa, almeno pari a 4€ per ogni mezz’ora senza ordini da prendere in carico;
- la copertura dei costi dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni;
- il rimborso delle spese di manutenzione della bicicletta, pari ad almeno 0,35€/km percorso;
- l’aumento progressivo della retribuzione dei ciclo-fattorini (prevedendo un incremento di 0,50€ dopo tre, sei e dodici mesi di lavoro per Deliveroo).
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