È stata annunciata ieri in aula alla Camera la proposta di legge di Possibile su Lavoro Digitale, Salario orario minimo e Equo compenso. A firmarla il deputato Luca Pastorino.
Atto Camera n. 862 – Proposta di legge: PASTORINO: “Modifiche all’articolo 2 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, in materia di collaborazioni organizzate dal committente, nonché disposizioni concernenti il lavoro digitale, il salario minimo orario e l’equo compenso per i lavoratori autonomi” (862)
La proposta, costruita nell’ambito della campagna Giusta Paga (www.giustapaga.it) è articolata in cinque Capi ed è composta di 26 articoli.
Dopo una settimana di consultazione pubblica sul sito, il testo si è arricchito di altri due principi.
Il primo ha a che fare con il contrasto alla discriminazione effettuata attraverso l’obsolescenza dei device di proprietà personale dei lavoratori necessari però per far funzionare l’applicazione – sì, i gig workers rischiano di essere estromessi dalla piattaforma per la quale lavorano se il loro telefono non è un nuovissimo iphone.
Il secondo è la responsabilità solidale fra committente (la società titolare dell’applicazione) e il committente primario (nel caso del food delivery, il ristoratore) in merito al pagamento della retribuzione, ivi compresi contributi e assicurazione contro gli infortuni: il senso della norma è insito nel fatto che il committente primario è parte di un processo, un processo nel quale sceglie di far comparire il proprio marchio nell’offerta di una applicazione che attua sistematicamente l’erosione dei diritti dei lavoratori. La norma quindi ha carattere di dissuasione rispetto a questa scelta e responsabilizza le parti interessate.
Quello che segue è il testo depositato in aula.
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